GALLERIA D'ARTE FONDANTICO
DI TIZIANA SASSOLI

INCONTRO CON LA PITTURA 19
EMOZIONI D’ARTE. DIPINTI EMILIANI DAL XV AL XVIII SECOLO

Bologna 22 OTTOBRE – 22 DICEMBRE 2011



E’con la consueta passione e consolidata esperienza che la Galleria d’Arte Fondantico di Tiziana Sassòli organizza il diciannovesimo “Incontro con la pittura”, tradizionale appuntamento autunnale che si svolge nel prestigioso spazio espositivo di via Castiglione a Bologna. Saranno presenti in mostra circa trenta opere, eseguite dai più noti pittori bolognesi ed emiliani attivi dal Quattrocento alla fine del Settecento. Tra le opere più antiche l’importante tavoletta, ampiamente nota agli studi, con il Festino di Erode riferibile ai fratelli Angelo e Bartolomeo degli Erri, attivi a Modena nella seconda metà del XV secolo, presentata a fianco della smagliante Sacra famiglia su tavola di Giovan Battista Benvenuti detto Ortolano, uno tra i più significativi artisti della scuola ferrarese all’inizio del Cinquecento. Al XVI secolo risalgono le opere del fiammingo Denjs Calvaert, Giovanni Battista Ramenghi detto Bagnacavallo Junior e Orazio Samacchini, importanti pittori del secondo manierismo locale. In apertura del Seicento si collocano il rametto con la Flagellazione di Cristo di Lucio Massari, allievo di Ludovico Carracci, e l’affascinante Ratto di Proserpina di Ippolito Scarsella detto Scarsellino, fresca prova matura del maestro ferrarese. Nella nutrita rosa di dipinti del XVII secolo spicca la splendida Madonna orante eseguita attorno al 1640 dal maggiore interprete del classicismo locale, Guido Reni, accanto alla quale figurano prove di artisti educatisi nella sua scuola come Giovanni Andrea Sirani, Emilio Savonanzi, presente con un dolce San Giuseppe col Bambino, e Simone Cantarini, autore del Giovane pastore con flauto di spiccato vigore naturalistico. Ad impreziosire la “quadreria” emiliana intervengono la Sacra famiglia del modenese Bartolomeo Schedoni e il rametto con la Deposizione di Cristo di Andrea Donducci detto Mastelletta, uno dei più geniali outsider della scuola locale. Il Settecento bolognese è rappresentato dal capriccioso rococò di Giuseppe Varotti, autore di un dipinto su rame, da Nicola Bertuzzi detto l’Anconitano, presente con due opere, tra cui una movimentata Scena di battaglia e da Francesco Monti, autore del quadro che raffigura l’episodio in cui Achille trascina il corpo di Ettore. Risalgono ancora al XVIII secolo: la coppia di tele con episodi della parabola del Figliuol prodigo di Ercole Graziani, una sofisticata Testa di guerriero di Donato Creti, una grande tela di Domenico Muratori, bolognese trasferitosi a Roma alla fine del Seicento, che pone la firma nel dipinto con Martiro di sant’Eustachio, accompagnata dal relativo bozzetto preparatorio realizzato a monocromo e un rame che raffigura Il ratto di Europa del parmense Michele Rocca. Il tema della natura morta, genere assai apprezzato in ambito collezionistico, è affrontato da Candido Vitali, ricordato con ammirazione anche da Lanzi, secondo il quale “nessuno piacque più di lui” e da Cristoforo Munari autore di una bella composizione con strumenti musicali e frutta. L’ultima stagione della pittura bolognese è rappresentata magistralmente da due dipinti di soggetto mitologico dei due fratelli Gandolfi, accanto alla tela con Ercole e Cerbero di Ubaldo Gandolfi figura infatti un modelletto preparatorio con Zefiro e Clori, oltre a un ovale con la Madonna e il Bambino e ad una Testa di vecchia in preghiera dipinti da Gaetano Gandolfi, nei quali il più giovane dei due fratelli esibisce la sua tipica materia sontuosa, stesa con impareggiabile virtuosismo di tocco. Il figlio di Gaetano, Mauro Gandolfi, attivo a cavallo tra i secoli Sette e Ottocento, è presente invece con una teletta con scena mitologica. La mostra si rivelerà come sempre un’importante occasione per far conoscere al pubblico dipinti di notevole interesse scientifico, capaci di affascinare non solo gli studiosi ed i collezionisti, ma anche quello dei tanti appassionati di pittura antica. In questa rassegna sono presenti capolavori rari e di grande rilievo, appartenuti ad importanti collezioni e già esposti nel passato in mostre internazionali. La presentazione delle opere nel catalogo è curata come di consueto dal Professor Daniele Benati dell’Università di Bologna, che coordina il lavoro di un nutrito gruppo di specialisti.

Orari mostra: 10.00-13.00/16.00-19.30 chiuso giovedì pomeriggio e domenica

Fondantico di Tiziana Sassòli
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